COVID-19: Una Prospettiva Spirituale – parte 1

COVID-19: Una Prospettiva Spirituale 
parte 1
di Srila Bhakti Sudhir Gosvami Maharaj

Guru Maharaj diceva: «Un punto in una linea, una linea in un piano, un piano in un solido».

Per coloro che non fossero familiari con questo tipo di pensiero, Egli vuole dire: cos’è una linea se non un infinito numero di punti? Allora, io penso che questo punto nella storia, questo evento nel tempo, nello spazio e nella storia è un punto in una linea, che è un infinito numero di punti. E cos’è una linea? Poi lui dice: un punto in una linea, una linea in un piano, un piano è un infinito numero di linee.

Una visione d’insieme
Allora, Egli dice, in una visione d’insieme, è insignificante. Ciò non significa che i nostri cuori non si stiano spezzando, che le persone non stiano soffrendo, che non piangiamo le perdite dei nostri cari. Ma da una visione d’insieme… Le persone si chiedono quale sia l’utilità della filosofia, non ha un valore pratico. Guru Maharaj diceva che quando arriva il momento di confrontarsi con la morte, capirai il valore della filosofia. Dunque, da un punto di vista filosofico e non solo – sai, quella è solo religione e filosofia! No, da un punto di vista scientifico. C’è un libro che è stato scritto ben prima di questa pandemia, pubblicato circa un mese fa, ma, considerando quanto ci vuole per pubblicare un libro, la ricerca e la stesura è di molto precedente, e tratta della fine del mondo o dell’universo; è stato scritto da uno scienziato credibile che dice che gli scienziati lo sanno da molto tempo, ma è relativamente sconosciuto alla gente comune o non gli viene attribuita molta importanza, perché è molto distante da oggi, ossia: la data di scadenza dell’universo. Allora, come dicevamo prima…

Conoscete l’elevamento a potenza in matematica? Come quando calcoli 2 al quadrato, 2 con esponente 3; allora, se prendi 10 alla seconda ottieni 100, e li converti in anni… Alcuni scienziati potrebbero dire che forse è 10 alla decima, oppure 10 alla dodicesima o altri forse alla quattordicesima. Loro possono essere in disaccordo su quale sia l’esponente, ma tutti quanto sono d’accordo che ha una data di scadenza. Dunque, tutto quello che conosciamo ora, tutta la storia dell’umanità, tutta al geografia umana, tutto quello che sappiamo svanirà. Non è un’idea o una nozione religiosa, è scientifico, è scientificamente accettato, tutto questo svanirà. Allora, cosa sarà stata la nostra vita?

A cosa serve la vita umana?
La vita umana è per le sole aspirazioni convenzionali? E con ciò intendo alludere all’imperativo biologico: la riproduzione.

āhāra-nidrā-bhaya-maithunaṁ ca: mangiare, dormire, riprodursi e difendersi. Creare una situazione che ci liberi dalla paura e dall’ansia. Si dice che questo sia ciò che abbiamo in comune con gli animali. Ciò che ci separa, dharmena hina pashubi samana, è questo… la parola usata qui è dharma, ma ciò a cui allude veramente è lo scopo interiore, la necessità interiore.

bhagavad-gita-323797_1280Siamo la sola specie che si chiede “perché?”, che contempla il proposito, la realizzazione, il valore, ossia oltre le necessità basilari. Noi valorizziamo i concetti di un libro, una tarma lo vedo solo come cibo. Un cane non capisce il valore dell’oro. Ci sono molti esempi del genere. Quindi stiamo parlando di qualcosa che è soggettivo e, ricordate, per il solo fatto di essere soggettivo non significa che non sia vero perché non può essere provato da mezzi convenzionali. Non puoi provare che una cosa è divertente, non puoi provare che qualcuno è bello. Ciò non significa che non ci sia l’umorismo o la bellezza o altre cose soggettive, e per il solo fatto che una persona non le percepisca non ne nega la possibilità della loro esistenza per un’altra. Dunque stiamo parlando davvero di cos’è soggettivo in termini di valore.

Vivere nel piano della fede  
Dunque, Guru Maharaj dice, in quel passaggio, di imparare a vivere nel piano della tua fede: śhraddhā-mayo ‘yaṁ loka, ciò che non scompare quando questo mondo scompare. Su questo scommettiamo, è questa la scommessa teistica. Questo è il combattimento, il nobile combattimento, non è codardia.

Come ha detto Guru Maharaj, affronta il vero combattimento: di che si tratta? Mortalità, siamo nel mondo mortale. Ma come è “inquadrata”? Persino il grande ateo Chrtistopher Hitchens, morto di cancro qualche anno fa, disse che quando qualcuno contrae una malattia terminale, questa è sempre “inquadrata” nei termini di una battaglia. Sapete come si dice: è un combattente, combatterà contro questa cosa, non se ne andrà senza combattere.

Come ho detto prima, c’è un posto chiamato Ladbrokes – per quelli che non lo conoscessero, è in Inghilterra o Irlanda, o entrambe – e lì si accettano scommesse su qualsiasi cosa si voglia scommettere, non solo corse dei cavalli o sport. Da loro, puoi scommettere proprio su qualsiasi cosa. Probabilmente, non su quando l’universo finirà. Ma se loro accettassero scommesse su questa battaglia con il cancro, scommetterei sul cancro! Allora Hitchens conclude dicendo che quando una persona alla fine muore, è come dire che questa alla fine ha dovuto soccombere ed è morta dopo una lunga lotta con la mortalità.

Non avere paura di morire
È interessante che nel Bhāgavatam – può sembrare severo o crudele o esagerato – dopo che Sukadeva Gosvami ha esposto la maggior parte del Bhagavatam a Parikshit Maharaj, gli dà il suo consiglio finale. Ossia gli ha descritto i Lila di Kṛṣṇa, tutti gli avatara, la dinastia, tutto ciò che porta a Kṛṣṇa ed ai suoi passatempi in madhura rasa con Srimati Rādhārāṇī e le Vraja Gopi. Ma si gira e dice: «Tvam tu rajan marisyeti pasu-buddhim imam jahi» (SB 12.5.2). Sono rimasto sconvolto quando ho sentito queste parole. Egli dice: «Credere che morirai, è pasu-buddhim, è intelligenza animale».

Allora, questa è, sapete, filosofia orientale, teismo indiano, comprensione vedica 101 101
[101 significa “basilare” o “ABC”, ndr]: tu non sei il corpo materiale. Śrīla Prabhupād è
stato dieci anni a “martellare” su ātmā-jñāna, nel secondo capitolo della Bhagavad-gītā.

Dopo tutte quelle istruzioni, Sukadeva si rivolge a Parikshit Maharaj e dice: «Non avere paura di morire. Questa è coscienza animale». E noi sappiamo che è facile da dire, e lo è, ma realizzarlo è un’altra cosa. La mia responsabilità è quella di essere un intermediario di ciò che lì è detto. Non intendo insinuare che io non abbia una tale paura. Ma nelle pagine del Bhāgavatam è considerata, è chiamata paśu-buddhir, quella paura. Ricordate:

janma-mṛtyu-jarā-vyādhi
duḥkha-doṣānudarśanam
(BG 13.9)

Kṛṣṇa dice: «Vuoi capire il mondo? Di questo si tratta: è un luogo di sofferenza. Quali sono i tipi basilari di sofferenza: janma-nascita, morte, vecchiaia, malattia»

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La cosa più sorprendente per Yudhiṣṭhira
Tutto questo è già successo cento anni fa, nel 1918. Per qualche motivo, pensavamo che non sarebbe successo di nuovo, o che non sarebbe successo a noi; che non saremmo inseriti in quei numeri e statistiche.

Quando Yudhiṣṭhira Maharaj conversa con Yamaraj… Ed io pensavo, fuori dal tema principale, che se stai parlando con il Signore della Morte, hai davvero cose da chiedergli. Ma la cosa sorprendente è che è Lui che fa delle domande a Yudhiṣṭhira Maharaj. Tanto quanto noi siamo interessati a conoscere il mondo della morte – possiamo comprenderlo tematicamente – Egli è interessato a comprendere il mondo dei vivi e gli chiede: «Qual è la cosa più sorprendente del mondo dei vivi? ». E Yudhiṣṭhira Maharaj dice:

ahany ahani bhūtāni
gacchantīha yamālayam

śeṣāḥ sthāvaram icchanti
kim āścaryam ataḥ paraṁ
(SB 7.2.57)

Āścaryam significa incredibile, sorprendente. Egli dice che non può pensare a qualcosa che sia più sorprendente di questo. Secondo Google, 90 miliardi di persone sono morte, e si parla solo di esseri umani e tutti gli altri esseri viventi intorno ad essi. Scopriamo fossili ogni giorno. Dunque, quanti morti ci sono stati fino a questo punto: esseri umani, altre specie e ogni cosa immaginabile e inimmaginabile. E sappiamo, statisticamente, scientificamente – non è una stravagante idea religiosa rigida – che tutti noi dobbiamo morire.


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Trascrizione tratta dal video https://youtu.be/ic8cMwkQ3No dal minuto 31:44

Foto di copertina + Foto 1 + Foto2: https://pixabay.com/

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