Bhakti Sudhir Goswami
Castello di Regèc, Ungheria
3 agosto 2016
C’era un uomo molto allegro a cui piaceva andare a parlare con Guru Maharaj, di Krishna katha e di altre cose. Ridevano in un modo davvero delizioso quando si incontravano. Allora una volta quell’uomo… diceva proprio delle frasi che stimolavano Guru Maharaj a parlare in un certo modo, e disse: «E’ per nostra grande fortuna che Krishna sia un ladro». Guru Maharaj cominciò a ridere, e disse: «Si, siamo davvero fortunati che Krishna sia un ladro. Un ladro non ha bisogno di inviti, entra per i suoi scopi». E disse: «I nostri cuori… », come questa fortezza (Castello di Regèc, Ungheria, ndt), «…abbiamo costruito una fortezza intorno ai nostri cuori cosicché nessuno entri. Ma di noscosto, Krishna può entrare per i Suoi scopi».
Perchè, per quanto piccoli ed insignificanti noi possiamo essere, ciò che si trova nel cuore è di immenso valore.
A volte ci domandiamo cosa possiamo offrire a Dio, o Krishna. Certamente la nostra connessione con lui è benefica per noi, ma cosa possiamo veramente dare?
Egli possiede tutto, tanto per cominciare.
Allora, tutti questi regni, perfino i più grandi re e regine, sono una sorta di gestori di qualcosa per una quantità di tempo limitata; non appartiene a qualcuno, tutto apaprtiene a Dio, in ultimo, a Krishna.
Allora cosa possiamo davvero offrire a Lui. Non i mattoni o le pietre: «Ecco il mio castello, prendilo!».
Ma ciò che abbiamo è il nostro cuore.
Uno dei nomi di Krishna è Bhava-grahi janardana, che vuol dire: Egli è bhav, bhav significa cuore, Egli è un consumatore di cuori.
Allora quando nel cuore c’è dell’amore e dell’affetto, perfino in una minucola anima, questo cuore è capace di catturare l’infinito.
Quando Saraswati Thakur stava dando iniziazione ad un uomo, quest’uomo era stato una spia durante la prima guerra mondiale, allora Saraswati thakur diede un esempio di tipo militare a propostio del Krishna Naam, perchè è attraverso il suono che Krishna entra nel cuore. Allora egli disse: «A Krishna dovrebbe essere permesso di sbarcare nel nostro cuore nello stesso modo in cui la marina trasporta l’esercito sulla riva». Quando sono sulla spiaggia, la riva, vi piantano la bandiera e la rivendicano. Poi cominciano a guadagnare terreno.
Egli dice: «Quindi a Krishna dovrebbe essere permesso di sbarcare nel nostro cuore, poi la bandiera di Krishna vi è piantata e gradualmente Krishna dice “tutto il cuore appartiene a me ed a me soltanto”».
Perciò disse: «Si siamo fortunati che sia un ladro perchè i ladri non hanno bisogno dell’invito».